Spese di manutenzione 2018: deducibilità
L’art. 102 del TUIR specifica che le spese di manutenzione, riparazione, ammodernamento e trasformazione sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo del bene quando è entrato in funzione.
Si suppone di acquisire quest’anno un cliente in regime semplificato. Dopo aver inserito le schede dei cespiti e registrato in contabilità le rispettive voci di costo, si deve gestire la deducibilità delle spese di manutenzione e riparazione.
Percentuale di deducibilità
La deducibilità su base annua è effettuata in base a determinate percentuali:
- 5% in generale
- per specifici settori produttivi possono essere stabilite, con decreto, diverse modalità di deduzione
Per quanto riguarda la contabilità semplificata, le spese di manutenzione e riparazione devono essere determinate secondo il criterio di cassa e sugli importi così determinati applicare il limite del 5% del valore dei beni risultanti dal registro dei cespiti.
Ciò avviene se l’opzione selezionata è “Registro incassi e pagamenti” o “Registri Iva integrati”; nel caso di “Registri Iva senza separata indicazione di incassi e pagamenti” i dati sono riportati in base alla data di registrazione e non quindi in base al pagamento.
Gestione Manutenzioni
La maschera risulta essere suddivisa in tre sezioni.
Beni ammortizzabili al 1° gennaio
Nella prima sezione possiamo trovare l’esercizio di riferimento e l’opzione, attraverso apposito check, per integrare o meno la funzione alla contabilità.
Inoltre, vengono presentati i beni ammortizzabili:
- all’1/1 nel caso di ditta già in attività
- al 31/12 del primo anno di esercizio nel caso di ditta di nuova costituzione
Calcolo della quota deducibile
Nella parte centrale viene riportata la base imponibile che permette di calcolare:
- il plafond fisso di deducibilità, calcolato sul valore dei beni ammortizzabili al netto di quelli con un contratto di assistenza
- l’importo di manutenzioni e riparazioni fiscalmente deducibile
- la quota eccedente il limite deducibile
- le eventuali quote costanti, deducibili negli anni successivi, qualora il valore delle manutenzioni e riparazioni fiscalmente deducibili superi il valore totale delle manutenzioni registrate in contabilità per l’anno di riferimento
Solitamente la ripartizione in quote costanti avviene in 5 anni con eccezioni riguardanti ad esempio gli automezzi per il settore dell’autotrasporto che vengono ripartiti in 3 anni.
Dettaglio delle riprese fiscali
Nell’ultima parte è presente il dettaglio delle riprese fiscali, dove GB riporta:
- le quote costanti calcolate negli anni precedenti
- le quote costanti deducibili negli esercizi successivi derivanti dal calcolo dell’esercizio corrente
- la quota deducibile relativa all’anno in corso
- il totale deducibile per ogni esercizio
Nel caso in cui venga gestita la contabilità con GB e non i “cespiti”, è comunque possibile inserire manualmente il valore dei beni materiali ammortizzabili nel campo “variazione”. Le spese di manutenzione registrate in contabilità saranno comunque riportate e il software calcolerà le eventuali quote eccedenti.
Altre indicazioni
La disciplina è diversa nel caso in cui ci riferiamo alla contabilità registrata da professionisti, dove il 5% del valore riguarda solo i beni immobili.
Invece, nel caso di contabilità ordinaria, non si segue il principio di cassa ma quello di competenza.
La gestione proposta da GB permette di avere sempre aggiornati i dati da riportare nei modelli di dichiarazione senza accedere alla gestione per effettuare il calcolo.
ST/4
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Applicazioni collegate>
- La gestione Spese di manutenzione è presente nel software Dichiarazioni Fiscali