L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nel fine settimana i 175 modelli in versione definitiva per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), una mossa quanto mai previdente e volta a scongiurare i disagi della passata annata quando i moduli non furono pervenuti nei giusti tempi a contribuenti e commercialisti.
Lo scorso 9 gennaio infatti, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale un decreto che approva nuovi ISA e allo stesso tempo revisiona anche alcune modalità presenti negli ISA del 2019. Parlando di modifiche, si è rivisto il tema dell’incidenza dei costi residuali di gestione, aspramente criticato da più parti.
Per il periodo di imposta 2019 inoltre, non saranno considerati motivo di anomalia gli indicatori elementari elaborati con l’obiettivo di evidenziare incongruenze riguardo ad eventuali disallineamenti tra le informazioni dichiarate nei modelli di rilevazione dei dati per l’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale e le informazioni di tipo non fiscale come:
- anagrafica
- dichiarazioni fiscali presentate all’Agenzia delle entrate
- versamenti effettuati
- atti registrati
- studi di settore
- rimborsi
- comunicazioni dei prospetti di liquidazione trimestrali dell’IVA
- crediti IVA
- agevolazioni utilizzabili in compensazione
- dichiarazioni di condono e comunicazioni di concordato
- informazioni sullo stato di iscrizione al VIES
- comunicazioni inviate all/dall’Agenzia delle Entrate
Gli Isa, lo ricordiamo qualora ce ne fosse bisogno, sono un insieme di indicatori che consentono di posizionare il livello dell’affidabilità dei contribuenti in una scala che va da 1 a 10 al fine di migliorare trasparenza e collaborazione con quella che è l’Amministrazione finanziaria.
Coloro che raggiungeranno un punteggio più alto avranno accesso a benefici premiali come l’esclusione dagli accertamenti oppure la riduzione dei tempi per l’accertamento e l’esonero dell’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.
Da venerdì scorso, l’Agenzia delle Entrate ha quindi approvato ufficialmente i modelli che dovranno essere utilizzati dai contribuenti che nel 2019 hanno svolto una delle attività soggette agli ISA in maniera prevalente al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi
Tale provvedimento inoltre individua anche i dati rilevanti ai fini ISA per il periodo di imposta 2020 e definisce al tempo stesso le modalità di acquisto delle variabili “precalcolate 2020” per il periodo di imposta 2019 e il programma delle elaborazioni degli ISA applicabili a partire dal periodo d’imposta 2020.
Quello su cui è bene calcare la mano, è il fatto che i nuovi modelli vanno a costituirsi parte integrante della dichiarazione da presentare insieme ai modelli Redditi, recentemente approvati e dovranno essere esercitati in prevalenza da quei soggetti che nel 2019 hanno lavorato in prevalenza in settori come agricoltura, manifatturiero, servizi, attività professionali, commercio, per i quali devono risultare approvati gli ISA
I modelli compilati saranno poi trasmessi all’Agenzia delle Entrate per via telematica attraverso i canali Entratel oppure Fisconline insieme alla dichiarazione dei redditi. Per l’acquisizione di ulteriori dati necessari all’applicazione degli indici per il periodo di imposta 2019, nello stesso provvedimento è riportato in maniera diretta il ricorso all’utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia, oppure accedendo al proprio cassetto fiscale.
Qualora si decidesse di accedere tramite Agenzia delle Entrate, gli intermediari in possesso di delega della consultazione del cassetto fiscale del contribuente in questione, possono trasmettere all’Agenzia un file via web contenente l’elenco dei contribuenti per i quali ricevere i dati “precalcolati”.
E’ compito dell’Agenzia in questo caso, prima di fornire i dati ovviamente, verificare in via preliminare la sussistenza della delega.
Concludiamo dicendo, i modelli sono resi disponibili gratuitamente dall’Agenzia delle entrate in formato elettronico e possono essere utilizzati scaricandoli dal sito Internet www.agenziaentrate.gov.it, nel pieno rispetto, in fase di stampa, delle caratteristiche tecniche contenute all’interno del provvedimento originale.
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